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25 NOVEMBRE: BASTA VIOLENZA SULLE DONNE

da Alzano Futura

Abbiamo incontrato Daniela, volontaria e fondatrice della associazione Fiore di Loto con sede a Gazzaniga che si occupa di donne vittime di violenza.

1.Parlami di te e della tua esperienza di Volontariato

Mi chiamo Daniela, ho 67 anni e ho fatto esperienze nel campo del volontariato sociale, politico e sindacale, indicarle tutte ci vorrebbe molto tempo, vorrei ricordare la mia prima esperienza… avevo 17 anni quando andai a fare un campo di lavoro a Palermo nel Quartiere della Guadagna, definito “quartiere ad alto rischio”, lì ho incontrato e conosciuto il degrado famigliare, le differenze sociali, economiche e un livello socio culturale estremamente problematico, donne con tanti figli, mariti che lavoravano all’estero e si erano costruiti un’altra famiglia, lasciandole sole in una povertà estrema. Fu un’esperienza talmente intensa e fondamentale per quanto mi aveva coinvolta come Donna; mi portò a riflettere su ciò che vedevo e sentivo attorno a me. E’ così che iniziai ad avvicinarmi ad altre esperienze di volontariato che mi aiutarono in una crescita personale di consapevolezza… È così che nel 2008 insieme ad un gruppetto di Donne sensibili al problema aprimmo l’Associazione Fior di Loto contro la Violenza e il Maltrattamento sulle Donne con sede a Gazzaniga.

2. Raccontami chi siete e cosa fate in Associazione

Siamo un gruppo di Donne Operatrici Volontarie che da “un sentire comune di genere” ha fatto un percorso formativo per dare sostegno a Donne che subiscono Violenza sessuale, fisica, psicologica ed economica in famiglia. (Per Violenza intendiamo tutto ciò che viene usato in termini di forza per mantenere una posizione di controllo e di potere su una Donna). È un luogo dedicato alle Donne dove possono rivolgersi in anonimato, riservatezza e gratuità trovando uno spazio di ascolto e di sostegno alle loro scelte. Nei colloqui con le Operatrici ogni Donna sarà messa nella condizione di poter scegliere il proprio percorso senza costrizioni al fine di poter intraprendere un cammino per uscire dalla violenza e ritrovare la propria autostima. Se la Donna lo richiede può avvalersi di consulenza Legale e Psicologica. Inoltre ci attiviamo con le risorse sul territorio e promuoviamo campagne di sensibilizzazione per prevenire e diffondere la conoscenza della Violenza di Genere.

3.Negli ultimi anni ti è sembrato che la tendenza sia verso un miglioramento?

No, purtroppo direi che i casi sono in continuo aumento, quasi ogni giorno c’è un femminicidio, vorrei aggiungere che il periodo del Covid è stato drammatico per le donne che hanno dovuto condividere la vita quotidiana con i loro maltrattanti. La Violenza sulle Donne è di difficile misurazione, ancora in larga parte sommersa. Molto spesso si tratta di violenze in famiglia più difficili da dichiarare e denunciare, situazioni in cui la Donna si sente sola a dover affrontare un dramma che potrebbe coinvolgere anche altre persone care.

4.Quali sono per te le cause della Violenza sulle Donne e come si può intervenire per cambiare le cose?

E’ la cultura patriarcale che perdura e continua a “nutrire” il fenomeno della violenza. In particolare quella che avviene in ambito famigliare viene spesso definito emergenziale, mentre i numeri dei femminicidi che si confermano di anno in anno, non possono che evidenziare una situazione strutturale che ha la sua radice nella cultura patriarcale millenaria dove la Donna subiva violenze di ogni genere, dallo stupro alle percosse, alla costrizione e negazione della libertà negli ambiti famigliari e personali.

Nonostante la rivoluzione femminista che abbiamo conosciuto negli anni 70, che in parte ha cambiato il mondo, sono mutate le relazioni famigliari, l’amicizia e l’amore tra Donne e Uomini. Sono cambiate le consuetudini e i modi di sentire. Anche le norme scritte della nostra convivenza registrano, se pure con grande fatica questo cambiamento. L’emancipazione e liberazione delle Donne si è estesa con molte forme, sensibilità e modalità diverse in tutto il mondo. Eppure oggi assistiamo ad una fase “contradditoria” in cui sembra manifestarsi una larga e violenta “reazione” ad un ritorno quotidiano della violenza esercitata da Uomini sulle Donne. Il modello di maschilità patriarcale è responsabile della violenza di genere. Chiediamo agli Uomini di farsene carico onde consentire un cambiamento profondo ad altri modelli di cultura di genere e delle relazioni.

I cambiamenti effettivi iniziano dall’infanzia già dalla Scuola materna continuando il percorso nelle scuole primarie, secondarie…sull’educazione di genere e affettività.

5.Cosa suggerisci di fare ad una donna che vive una situazione di violenza?

RICONOSCERE LA VIOLENZA, CONTATTARCI, NOI VI ASPETTIAMO, dalla violenza si può uscire se unite e solidali, irriverenti verso l’omertà, la paura e la vergogna. Supportare chi vive una condizione di violenza è l’obiettivo che anima il nostro gruppo, affinché la Donna che chiede aiuto possa ritrovare la propria autostima e serenità

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