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CHI E’IL REGISTA DI QUANTO STA ACCADENDO ALLA RSA M. ZANCHI

Aggiornamento: 11 mar 2021


La RSA M. Zanchi è riconosciuta come una delle migliori residenze per anziani della provincia di Bergamo ed è anche per questo che gode di ricche donazioni dei suoi concittadini.

La casa di riposo non è uscita indenne dalla tragedia del Covid, ma sicuramente ha gestito molto meglio di altre istituzioni l’insorgere della pandemia, contenendo i decessi che in altre realtà hanno falcidiato gli ospiti e recuperando rapidamente il prestigio di sempre.

Non si capisce allora perché e con quale fine in questo contesto sia stata avviata una consulenza esterna per verificare la gestione della RSA e perché i membri del CdA abbiano presentato le proprie dimissioni.

Che entrambe le operazioni non siano fatte all’insegna della correttezza sembra abbastanza evidente: il CdA viene riconfermato con la sola esclusione del presidente e il consulente esterno sostituisce il commercialista che seguiva la casa di riposo.

Tutto questo non può certo essere dovuto al caso, anche perché poi per giustificare queste operazioni il nuovo presidente del CdA ascoltato in Consiglio Comunale presenta una relazione molto fumosa e con il bilancio in forte perdita non tenendo conto della situazione che ha portato la RSA ad avere meno ospiti e senza considerare l’ulteriore contributo che la Regione si è impegnata ad erogare.

Anche sul fronte delle relazioni con gli operatori sanitari la situazione non è tranquilla, sono contestati i contratti di lavoro considerati troppo generosi e il CdA della RSA non è disponibile a confrontarsi con i dipendenti che richiedono più attenzione all’esigenza di continuare a garantire il buon servizio di sempre.

Ora, senza l’ausilio di volontari e senza la presenza dei parenti, con il numero di addetti ridotto da pensionamenti senza reintegro, non è possibile garantire tutte le attività di assistenza di cui gli ospiti giornalmente usufruivano.

Tutto procede in una grande incertezza, con solo una breve pausa: il giorno dell’inaugurazione della stanza degli abbracci donata dallo SPI-CGIL alla RSA. Sono presenti, oltre ai dirigenti SPI, il sindaco Bertocchi, il presidente RSA Gregis, la responsabile generale RSA Madaschi e il direttore sanitario Zavaritt, è un momento importante con cui si vuole dare speranza agli anziani che da tempo vivono costretti alla mancanza di contatto con i propri famigliari.

L’inaugurazione della sala degli abbracci resta però solo una grande illusione e il contesto non è stato l’occasione per iniziare ad affrontare i problemi e riportare alla normalità le relazioni nella gestione della casa di riposo, anzi il protrarsi della risposta alla richiesta di incontro con il CdA della RSA reclamato più volte dalle rappresentanze sindacali acuisce il disagio fino alla dolorosa comunicazione di sospensione di visite e videochiamate.

Perché si è arrivati a creare questa situazione, qual è l’obiettivo prefissato, chi è il regista?

Difficile dare una risposta se non si conosce la vera ragione che ha costretto l’ex presidente del CdA ad abbandonare la carica.

Si può però intuire quale sarà il destino di questa RSA se non si ritrova lo spirito di servizio sociale con cui era gestita e la si consideri solo un’azienda.

Sarà compito di tutto il paese opporsi a questa logica e riportare le condizioni che hanno fatto della nostra casa di riposo un’eccellenza riconosciuta da tutti.



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