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Contributo di solidarietà, governo spaccato: salta la proposta di Draghi

Col nuovo anno ci aspetta un aumento delle bollette non indifferente. Se lo stato infatti non interviene per calmierare, al primo gennaio la bolletta del gas in Italia avrà un balzo del 50% in più. Non solo. L'elettricità almeno del 17%.

Rincari pesanti, per i quali nel 2022 una famiglia tipo potrebbe arrivare a spendere 1200 euro in più per gas e luce. Sono i conti che fanno gli esperti di Nomisma e di Consumerismo, mentre il governo cerca di trovare nuove risorse in legge di bilancio per attenuare la stangata sulle bollette a gennaio.

L'idea del presidente del Consiglio era il congelamento del taglio dell'Irpef per redditi oltre i 75 mila euro. Ma centrodestra e Italia Viva sono contrari.

Roma, 3 dicembre 2021 - Non sarà introdotto il contributo di solidarietà per i redditi più alti, per far fronte al rincaro delle bollette. Lo si apprende al termine del Consiglio dei ministri. La misura è stata cassata vista la spaccatura del governo e la contrarietà di Lega, Forza Italia e Italia Viva

In cabina di regia era stato lo stesso premier Mario Draghi ad avere la proposta, che consisteva per l'appunto in un contributo di solidarietà straordinario da far pagare a chi guadagna più di 75mila euro, contro l'aumento delle bollette di gas e luce. In sostanza un congelamento del taglio dell'Irpef per uno o due anni e le risorse recuperate sarebbero confluite in un fondo di solidarietà a favore dei redditi più bassi.

Ma l'ipotesi, che era appoggiata da Pd, M5s e Leu, ha visto invece contrari sin dall'inizio Forza Italia, Italia Viva e Lega.

Il governo si è spaccato: lo stesso Draghi avrebbe deciso per un cambio di rotta per evitare nuove frizioni. Alla fine, quindi, la proposta non ha avuto il via libera in Cdm, che ha visto anche una sospensione di mezz'ora della seduta per un confronto sui provvedimenti fiscali nella manovra.



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