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Teleriscaldamento: non è tutto oro quello che luccica

Aggiornamento: 9 lug 2021

Su una cosa ha ragione l’assessore alla programmazione e performance: l’amministrazione ha individuato un partner serio ed affidabile per uscire dalla disastrosa gestione del teleriscaldamento inaugurato nel 2013 dall’allora sindaco Anelli con la promessa di un generico risparmio del 30%, ma che in questi anni ha accumulato un passivo costato alla collettività ben 1.600.000 €.

Edison si è resa disponibile a gestire la rete di teleriscaldamento con un contratto ventennale ed aveva proposto un primo progetto che prevedeva l’ampliamento del fabbricato esistente e l’installazione di un serbatoio di accumulo, un intervento che non risultava invasivo degli aspetti ambientali e storici.



Ma per l’amministrazione la posizione non era abbastanza strategica per cui ha deciso di spostare la nuova centrale in una zona a bassa densità abitativa, ma con edifici ad alto assorbimento di energia.


Scelta fatta in nome dell’ecologia, infatti sull’area è presente un vincolo al piano di indirizzo forestale (L.R. N°31 del 2008) che la Comunità montana ha dovuto stralciare riducendo il perimetro del bosco per poter autorizzare l’abbattimento di alberi e siepi.


Edison è impegnata nella transizione energetica del Paese con l’obiettivo di produrre entro il 2030 il 40% la propria energia da fonti rinnovabili, ma nel 2021 ad Alzano si inaugurerà per la terza volta una centrale a combustibile fossile.

L’assessore deve avere una Panda a metano che non guida con assiduità per affermare che l’impianto consentirà di non immettere in atmosfera una quantità di CO2 corrispondente alla circolazione di 2.000 automobili. Se vogliamo valutare quanto la scelta fatta vada nella direzione di una vera sostenibilità ecologica dobbiamo esplicitare in modo corretto i valori e i confronti che si vogliono utilizzare, infatti se utilizziamo energia elettrica prodotta da una centrale idroelettrica vediamo che il confronto mette in evidenza quanto poco sostenibile sia rispetto alla riduzione di gas serra il nuovo impianto che emetterà nell’atmosfera 2.000 ton. di CO2 in più dell’attuale.

Edison continuerà a vendere metano per il cogeneratore ancora nei prossimi 20 anni? Rispetto all’impatto ecologico Edison poteva fare sicuramente di più, come già sta facendo in altre realtà e come farà in zona se svilupperà impianti a biomasse o ad altre tecnologie che utilizzano fonti rinnovabili.

Nel Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile del Comune di Alzano Lombardo si scrive:


la strategia di mitigazione deve essere intesa come stimolo e avvio del percorso di de carbonizzazione dei territori, puntando a ridurre le emissioni locali di CO2 almeno del 40% entro il 2030.


La riduzione delle emissioni annuali di CO2 sarà ottenuta grazie all'effetto combinato di minori consumi energetici e della copertura dei consumi residui con fonti rinnovabili, copertura che dovrà essere spinta e incrementata progressivamente nei prossimi anni.


Allora non si dica che la scelta del nuovo impianto di teleriscaldamento è fatta all’insegna dell’ecologia. Il rispetto della natura e l’esigenza di ridurre i gas serra sono questioni troppo serie per essere affrontate in modo superficiale e propagandistico e questa amministrazione non vesta i panni da ambientalista perché di verde ha solo il colore della LEGA.

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