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Va all’estero l’ex centrale Pigna


Dalla ex centrale Pigna escono gli ultimi autocarri che trasportano in Ungheria, acquistato dalla Budapest Power Plant Ltd, l’imponente impianto di cogenerazione: un pezzo della controversa storia di Pigna lascia Alzano.

Inaugurata nell’anno 2.000 la centrale da 50 MW fu un investimento di circa 40 milioni di euro, nel 2003 con la cessione del ramo d’azienda la gestione passa a SIRAM S.p.A. che realizza il teleriscaldamento.

Nonostante l’attenzione prestata dalle istituzioni a tutti i livelli, le difficoltà sono sempre più evidenti per entrambe le realtà: nel febbraio 2.009 la dismissione della divisione cartiera coinvolge circa 600 addetti della storica società alzanese, mentre la Regione Lombardia avvia il contratto di recupero produttivo nella speranza di ricollocare le maestranze.

Nel 2012 la SIRAM ferma la centrale perché la gestione degli impianti è troppo onerosa in considerazione alla limitata richiesta di vapore per il teleriscaldamento e il prezzo di mercato dell’energia troppo basso.

L’amministrazione comunale di Alzano si vede così costretta a provvede ad una nuova centrale termica da 10 MW per garantire il funzionamento del teleriscaldamento agli edifici pubblici e privati ancora collegati.

Nello stesso anno Pigna inaugura una nuova sede ma solo tre anni dopo fa richiesta di concordato preventivo che viene omologato nel 2017.

Ora impiega meno di un centinaio di maestranze per confezionare quaderni e seguire la parte commerciale.

Tutte queste vicende non possono che apparire come un grande fallimento sia imprenditoriale che politico, ma questo non turba i sogni dell’amministrazione che continua a vedere solo il passato della Pigna senza interrogarsi sugli errori commessi e con grande enfasi propone il gemellaggio con Toscolano Maderno sede di un’attivissima cartiera, con un suo cogeneratore e gestita in modo encomiabile. Toscolano Maderno però non può vantarsi del teleriscaldamento, che per Alzano però non è mai stata una scelta ma una rincorsa a tamponare la situazione creata dalla dismissione produttiva di Pigna, prima con l’avvio della solo centrale termica presso il parcheggio TEB la cui gestione antieconomica è costata alla collettività più di 600.000 euro,

in seguito con un accordo tra Amministrazione Comunale ed Edison, con l’installazione nella zona verde presso il parcheggio Italcementi di Alzano sopra di un nuovo cogeneratore.

Cogeneratore che:

1) Utilizza energia non rinnovabile e con tecnologia vecchia di 20 anni.

2) A pieno regime funziona solo 4 mesi l’anno.

3) La cui sostenibilità economica è legata al contributo dei certificati bianchi che pagano tutti gli utenti.

Anche in questa occasione l’Amministrazione Comunale non guarda alla complessità del problema, ma si limita ad una superficiale propaganda. Speriamo non si addensino altre nuvole su questa vicenda e confidiamo di veder pubblicata sul prossimo numero del notiziario comunale la relazione annuale di Edison che sicuramente darà un prospetto attendibile sul funzionamento del teleriscaldamento.


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